Il comitato promotore per la nuova Chiesa
Di: Fabio Salina
Il “COMITATO PER IL NUOVO CENTRO PARROCCHIALE S. MARIA ASSAGO” è stato costituito nel 1984 con scrittura privata registrata; soci promotori furono Don Enrico Vago, Franco Benassi, Pio Fatato, Luigi Fantanazza, Pasqualino Graziosi, Sandro Minghetti, Luigi Ortalli Laurent, Giampaolo Pavanello, Giorgio Poggi, Pierluigi Porta, Romano Riva, Rino Rognoni e Fabio Salina.
L’articolo 1 dello statuto indica che lo scopo del Comitato era quello “…di raccogliere fondi per contribuire alla realizzazione del nuovo Centro Parrocchiale che dovrà sorgere in Assago nella Via Matteotti”.
In realtà l’attività primaria, fin dall’origine, è stata quella di costituire un punto di riferimento per Don Enrico che si affidava al parere dei componenti per ogni decisione che, anche indirettamente, avesse come oggetto la costruzione della nuova chiesa.
Nel giro dei primi due anni alcuni promotori si sono “persi per strada”, per contro altri amici si sono stabilmente uniti al gruppo, senza però che questo fatto fosse formalizzato con apposita modifica dell’atto originario; si sono via-via uniti al gruppo iniziale Battista Cerri, Jole Bindella Colombo, Giampietro Livini, Valentino Massat e Giuseppe Peschini, mentre altri parrocchiani hanno saltuariamente prestato la loro collaborazione per eventi specifici.
Il Comitato si è sciolto a giugno del 1993 dopo l’ultimazione della nuova Chiesa.
Nel ricordo dell’intensa attività che ha coinvolto per diversi anni tutta la comunità, si riporta parte di un breve testo comparso nel fascicolo natalizio di quegli anni.
Il “Comitato per il nuovo centro parrocchiale di Assago” è presieduto dal Parroco ed è composto da cittadini animati da spirito di comunità e forte desiderio di vedere realizzata la nuova Chiesa con il centro socio-culturale-sportivo connesso.
La Curia milanese ha definito l’accordo per la costruzione della nuova Chiesa di Assago che sarà dedicata a S. Maria.
Il Parroco don Enrico Vago, è la prima volta che si fa promotore e “anima” di una iniziativa di tale portata. E’ un po’ frastornato, preoccupato: il terreno, il progetto, i soldi, la concessione edilizia.
Si consulta con la Curia, chiede aiuto e consiglio ai parroci che hanno vissuto analoga esperienza. Il tempo sembra trascorrere veloce quando la comunità di cui è “pastore” cresce di 700 unità all’anno.
Il motivo di assillo viene però trasformato da lui in motivo di conforto, speranza e tenacia: chiede alla comunità stessa di farsi “agente” con lui della costruzione, condividendo problemi e mettendo insieme risorse, idee, volontà.
Scopo diventa quindi non solo il costruire la nuova Chiesa che ne sarà comunque l’emblema oltre che la “casa”, ma vivere anche dopo l’evento eccezionale il senso vero e proprio della comunità religiosa e civile insieme, il farsi prossimo.