Dall’esterno all’interno

Di: Maria Antonietta Crippa e Gabriele Schiatti

Si tenga presente inoltre che, oltre che alla ricchezza simbolica, occorreva prestare anche grande attenzione alla corretta logica della celebrazione liturgica, dando luogo ad uno spazio unitario in cui fosse possibile individuare con chiarezza i luoghi della celebrazione, della custodia eucaristica, della venerazione dell’immagine della Vergine, del fonte battesimale, dei confessionali.

A progetto eseguito ci si può abbandonare alla articolazione piena del rapporto tra geometria e simboli nella chiesa studiato con cura, ma vorremmo che questo rimando, dalla figura al segno significante, fosse usato con discrezione. Nel progetto sono evidenti geometrie strutturanti, come il triangolo equilatero, il quadrato, il cerchio, la stella ad otto punte. L’intersezione di questi elementi, il loro raccordo e l’adeguamento rigoroso tra di essi determinano il filo conduttore dell’intera composizione. I valori simbolici attribuiti a questi elementi figurativi sono noti: il quadrato, per antico simbolismo, indica gli spigoli della pietra di fondazione su cui poggia la Chiesa, i quattro Evangelisti.

Sovrapponendo due quadrati e ruotandoli di 45 gradi l’uno rispetto all’altro si possono ottenere due diverse figure: la prima, disegnata mediante l’unione dei vertici, è un ottagono e rimanda all’ogdoade della quale già si è detto; la seconda, determinata dal perimetro esterno generato dalla sovrapposizione dei due quadrati, definisce un poligono stellare ad otto punte, che evoca l’immagine di una corona: quella della Vergine Maria.

L’immagine della stella inoltre racchiude in sé tre significati, il primo legato alla regalità della Maria, cui la chiesa è dedicata, definita   Regina del Cielo. Il secondo è quello di Stella del Mare, tema presente negli scritti di San Bernardo e ripresa dalla stessa Grassi nella sua relazione di progetto, infine il terzo è desunto dall’Apocalisse nel cui testo si indica Cristo quale Stella del Mattino.

La figura della stella proposta più volte, accostata e legata tramite la coincidenza dei centri delle tre cupole stellate con i vertici di un triangolo equilatero, richiama inoltre alla mente il numero definito perfetto, il tre, che è nello stesso tempo il simbolo della Trinità divina. L’immagine del triangolo è inoltre l’equivalente della lettera dell’alfabeto greco delta, iniziale della parola greca Dios. Poiché inoltre nella Trinità non vi è gerarchia, ma un movimento circolare di amore reciproco, ecco emergere la forma del cerchio, che racchiudendo in sé il triangolo ed i poligoni regolari stellati, richiama il cielo e la perfetta comunione divina.

Il cantiere nell’agosto del 1989
Aprile 1990 – panoramica del cantiere all’interno della chiesa
Il cantiere nel novembre del 1989
Il cantiere durante la pausa natalizia del 1989

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