Il periodo del Parroco don Diego Bassignani (1949-1973)
Numerosi sono gli interventi che coinvolsero, dal secondo dopoguerra in poi, la chiesa di San Desiderio e la portarono ad assumere l’aspetto attuale. Svariate sono infatti le opere, piccole e grandi, che nel corso degli anni la popolazione ha finanziato per rendere la sua chiesa sempre più bella ed accogliente.
Tralasciando interventi di un passato più lontano, e fermando quindi l’attenzione ai lavori più recenti, tutti i parroci che hanno svolto il ministero nella nostra parrocchia si interessarono attivamente della conservazione della nostra bella chiesa, perché era evidente per tutti che il peso degli anni (anzi: dei secoli) si faceva sentire sempre di più ed il degrado della costruzione appariva sempre più pesante. Ma negli anni Cinquanta la parrocchia era così povera di mezzi da non poter far fronte alla situazione… I muri interni e soprattutto il tetto si trovavano in pessime condizioni e solo nel 1954, per evitare che la continua pioggia dell’inverno procurasse rovine più gravi, si decise di provvedere al rinnovo del tetto.
Fu fatto solo un lavoro di revisione dei coppi e di sostituzione di quelli rotti.
Nel 1956 iniziarono le operazioni di recupero dell’interno della chiesa. Il parroco don Diego Bassignani scrisse in tale occasione sul Liber Cronicus I: “1 marzo 1956. Si dà inizio ai lavori di restauro della nostra chiesa parrocchiale. 28 marzo 1956. Sulla parete del Coro appaiono, sotto una incrostazione di calce, delle immagini sacre del 1400-1500”.
Ricordiamo che durante la pestilenza del 1654 la chiesa, servita da ricovero per gli appestati, venne disinfettata ricoprendo tutte le sue pareti interne con la calce, nascondendo di conseguenza gli affreschi che ne decoravano il presbiterio a destra e a sinistra dell’altare maggiore, descritti nelle Scripturae Veteres fino alla visita pastorale del Cardinale Federico Borromeo nei primi decenni del 1600. Comunque, il 1 maggio 1956 vennero “ripresi i lavori in chiesa eseguiti… dal sig. Turati Carlo di Corsico. E stato deciso che le immagini sulle pareti del Coro siano lasciate intatte. Solo si lavorerà per metterle in maggiore evidenza”.
Durante quell’anno si fecero dunque interventi straordinari di recupero e di restauro della decorazione della chiesa parrocchiale, preceduti, ovviamente, da restauri sull’intonaco ammalorato.
II 20 settembre tutte le operazioni erano terminate “… con soddisfazione ed ammirazione di tutti e soprattutto di esperti venuti appositamente per vedere i dipinti sulla parete del Coro”.
Nel 1958 don Bassignani fece restaurare anche la torre campanaria e sostituire il castello di legno delle campane, con uno di ferro, per renderle più sicure.